lunedì 16 aprile 2012

Fare sistema turistico locale.


PERCHE’ FARE SISTEMA NEL TURISMO LOCALE
Veduta di Scicli
Oggi si discute spesso di sistemi turistici locali e della necessità di operare insieme tra attori privati, pubblici e sociali per realizzare un’offerta sempre più attraente.

Le ragioni di questa necessità sono almeno quattro: la prevalenza di una domanda complessa che non si accontenta di un solo servizio (ad esempio il buon albergo) ma vuole motivi più numerosi per recarsi in una località, che nessun operatore può realizzare da solo. Vi è poi l’esigenza di prestare attenzioni a diversi segmenti del turismo con esigenze specifiche anch’esse soddisfabili da più operatori. Come terza motivazione si pone l’utilità di leggere meglio le aspettative dei turisti e di interpretare con più angoli visuali le sue percezioni, che spesso sono condizionate dal comportamento negativo di un operatore della località turistica. Infine lavorare in sistema è la condizione per fare competitività di costi, innovazione dell’offerta e fidelizzazione del turista.



A questo punto il problema fondamentale diviene quello di saper lavorare bene insieme nella comunità locale, cioè di sviluppare capacità realizzativa, intesa come capacità di trasformare giusti obiettivi in concreti risultati attraverso validi processi gestionali.


Innanzitutto come comunità locale occorre avere un forte “ capitale organizzativo” cioè un insieme di potenzialità e risorse immateriali di tipo sociale, intellettuale, relazionale ed etico in grado di fare competitività e sviluppo di una comunità locale.


Saper lavorare bene insieme, avere conoscenze per l’innovazione dell’offerta turistica, possedere buoni rapporti con i mercati e ridurre i comportamenti opportunistici sono tutti indicatori di un buon capitale organizzativo, una dimensione che va sempre migliorata.


Fare sistema locale è possibile realizzando quattro condizioni. 


La prima consiste nella leadership di persone e organizzazioni: occorre che qual amministratore locale, operatore turistico o associativo assuma la leadership, credendo nell’iniziativa e resistendo alle prime inevitabili difficoltà.
La seconda condizione è quella di organizzare un lavoro comune per avere coinvolgimento almeno dei più volenterosi e ottenere i primi risultati, importanti per convincere i perplessi.
La terza condizione è quella di dotarsi di un piano imprenditoriale caratterizzato da una visione comune dello sviluppo turistico locale, da priorità condivise, da azioni realizzatrici in grado di trasformare gli obiettivi in risultati e dalla massima flessibilità per essere adattabile a nuove opportunità.
La quarta e forse più importante condizione per fare sviluppo turistico locale è tuttavia la diffusa convinzione che l’offerta turistica non consiste solo nell’avere risorse ma nel combinare queste con una forte componente di servizio nell’accoglienza, nell’ospitalità , nelle attività commerciali, sportive, di tempo libero, così come nelle infrastrutture e nell’ambiente

Per concludere, alla base di un sistema turistico locale che abbia successo nel breve periodo e dia prospettiva futura di sviluppo alle comunità interessate occorre credere in un vecchio proverbio giapponese che sosteneva: “ nessuno di noi da solo è più bravo di tutti noi insieme”.

Ognuno sta cercando di trovare la propria nicchia di mercato, c’è chi sceglie il benessere, chi si specializza nell’accogliere i bambini, chi nel turismo d’élite collegato al golf, chi ancora sta cercando di specializzarsi nell’enogastronomia.
Ognuno sta cercando la propria nicchia, credo che questo sia il futuro perché oggi è ciò che la gente cerca.

Sono convinto che offrendo la qualità, in qualsiasi di questi settori si possono avere nicchie che creano sistema.


Sono d’accordo e credo che anche il territorio che ci circonda faccia parte di questo sistema.


Fare sistema non significa avere gli alberghi che si specializzano, ci vuole un sistema di qualità globale che coinvolga tutto il territorio, che coinvolga l’Amministrazione.



Oggi non possiamo parlare di un sistema Cefalù perché alcuni sono contrari ai Tour Operator e quindi ai clienti stranieri perché a molti non interessano, perché spendono poco, invece a noi interessano molto.
La pre e post stagione da sempre ci è stata garantita da loro, dai francesi prima, dai tedeschi poi, adesso ci sono gli svizzeri e gli austriaci.
Se ci manca questo tipo di clientela ci ritroveremo a lavorare dalla chiusura delle scuole al 20 giugno e al 10 settembre chiudiamo gli alberghi.
Al di fuori dello zoccolo duro che fortunatamente abbiamo, corriamo il rischio di restare vuoti se non abbiamo gli stranieri che vengono da noi attraverso i tour operator in quei periodi di magra.
Se manca un “sistema” virtuoso che veicola un immagine di un certo tipo ai nostri possibili clienti, perché i nostri amministratori non fanno nulla, non saremo mai vincenti.
L’esempio lampante e recente: abbiamo avuto un’estate eccezionale, abbiamo mantenuto aumentato le presenze, ma ancora oggi si parla di “Tour Operator SI … di Tour Operator NO” questo si chiama “ sindrome di suicidio”.


Il programma di Adolfo Padua riconosce nel turismo uno dei settori economico principale per la Città di Scicli e per questo riserva al turismo, insieme all’agricoltura, un ruolo centrale del suo programma amministrativo. 


Un turismo a 360 gradi che coinvolge tutte le scelte che l’amministrazione sarà chiamata a prendere. Quindi turismo non come uno dei tanti settori di cui si compone l’apparato amministrativo ma “il Settore” che dovrà dettare i tempi e i modi a tutti gli altri settori. 


Un turismo che parte prioritariamente dalla qualità dell’ambiente cittadino: pulizia, ordine, tranquillità, verde pubblico, arredo urbano, segnaletica. Ragionando sempre nell’ottica che il turista che sceglie Scicli lo fa soprattutto per trovare qualche cosa che non ritrova nelle sue città di provenienza. Evidentemente una città più accogliente per il turista equivale anche a una città più vivibile anche per i residenti.  


Un turismo che passa necessariamente anche attraverso il rispetto di regole e regolamenti con l’obiettivo di arrivare ad avere una Scicli meno disordinata.

Un turismo che ruota intorno alle sue spiagge, quindi sulla sua valorizzazione e studi per il suo mantenimento e ampliamento.  


Un turismo che punta decisamente sul comprensorio per diversificare e completare la sua offerta, con un deciso superamento degli sterili campanilismi. Con una sinergia con le realtà circostanti tale da evitare un dispendio di fondi ed energie, coordinando le scelte, le offerte, i progetti e le promozioni, evitando sovrapposizioni e doppioni, ed amplificando, in questo modo, l’immagine che è possibile trasmettere verso i mercati turistici. Un turismo che punta sulla collaborazione con tutti quelli, singoli o aziende, che a diverso titolo operano sul territorio cittadino.

Una collaborazione che vuol dire creare le condizioni adatte affinché gli operatori turistici possano operare nelle condizioni ottimali, ma anche che il Comune deve diventare un interlocutore interessato e presente delle realtà turistiche. In sintesi meno burocrazia, attento riesame di tasse e tariffe legate all’attività turistica, disponibilità a proporre le istanze degli operatori turistiche nelle sedi superiori (Provincia e Regione).


Un turismo che deve avere nella programmazione il suo punto di forza, programmazione in antitesi all’improvvisazione. Una programmazione che deve poter consentire di anticipare ricorrenze e stagioni e non di doverle rincorrere, offrendo agli operatori turistici per poter, a loro volta, programmare la loro attività e promuovere adeguatamente gli eventi, con il dovuto anticipo, ai clienti.

E sempre riguardo alla programmazione la creazione di un calendario di manifestazioni annuale in cui si sappia far prevalere la qualità delle manifestazioni alla quantità. Concentrarsi su alcune manifestazioni-evento su cui convogliare il grosso di fondi ed energie e sfoltire drasticamente quelle di puro intrattenimento.

Il turismo “sportivo” è sicuramente turismo qualificato, sano e di buon livello. Tutte caratteristiche che si sposano con il nostro “Cliente ideale”. Scicli per il suo clima può ospitare manifestazioni durante tutto l’anno. Il “Cliente sportivo con famiglia” dovrà diventare il nostro obbiettivo, quindi grande collaborazione con tutte le realtà sportive che operano sul territorio cittadino e non solo.



Naturalmente per un progetto turistico ambizioso occorrono persone e mezzi per realizzarlo da qui la necessità di un potenziamento del personale dell’ufficio turismo.

E parimenti occorre un Assessorato al Turismo forte in grado di far valere le sue istanze e di ottenere costantemente l’attenzione dell’amministrazione sia nell’ambito delle scelte che in quello dei finanziamenti, Un Assessorato al Turismo che potrebbe ottenere maggior forza dall’istituzione di una Commissione Deliberativa Ristretta e Qualificata , da affiancare l’assessore nella sua attività.  

Creare il «Marchio di Qualità Turistica della città di Scicli» idendispensabile per avere credibilità in Italia e all’estero: il marchio garantisce serietà professionale, un regolamento rigido e degli standard da rispettare per ottenere il benestare dall’amministrazione il tutto attraverso una serie di Corsi di Formazione per l’accoglienza e per la qualità turistica


Nessun commento:

Posta un commento